Grafica e Spiritualità

Grafica alla ricerca della Spiritualità

Aspettando il tempo dei due soli

Posted by graficaespirito su 30/05/2023

– ASPETTANDO IL TEMPO DEI DUE SOLI

troverete il libretto illustrativo in PDF cliccando sopra nella HOME

Il Fiore della Calla è simbolo di bellezza, di purezza come nella mitologia greca. Le calle bianche sono spesso usate in cerimonie religiose a rappresentazione del sacro femminile: la Madonna. E’ il tempo del riscatto femminile, della liberazione dalla schiavitù al maschio che per secoli, forse millenni, ha voluto sottomettere questa energia importantissima per l’evoluzione del genere umano riducendo la donna a una mansione di servizio al “capo padrone”. E’ come se l’umanità fino ad oggi abbia vissuto in una condizione di squilibrio mentale, quasi in una forma di schizofrenia dove gli emisferi cerebrali sembrano scollegati ( destro riferito al maschile e sinistro femminile). Non si tratta di parità di sesso, semmai in relazione al trattamento economico, ne’ di andare verso una disinvolta e spesso illogica libertà di scegliersi il proprio sesso), ma ancora oggi dobbiamo capire bene il valore della “essenza femminile”.

Particolare alto dell’opera: “i nuovi cieli della nuova terra” Per tutte le religioni il pavone ha una grande valenza spirituale e per i sufi esprime la grandezza dell’Universo. Gli occhi del suo piumaggio rappresentano le stelle, l’universo, il sole e la volta celeste. Le formelle rappresentano “l’altra vita” piena di momenti di estrema pienezza di gioia, di musica, di ballo, di preghiera e d’Amore.

E’ tempo di attesa, di un’altra venuta di Cristo che porterà il suo popolo alla terra promessa dove si vivrà nella pienezza dell’Amore.

La figura dello scarabeo sopra la grotta di San Francesco si riferisce al valore attribuitogli nell’antico Egitto quando veniva associato al Dio Sole (kephra) e come l’astro, che al suo divenire sorge, tramonta e risorge era il simbolo della resurrezione. Sempre per gli Egizi lo scarabeo rappresentava anche il cuore considerato il centro della forza divina, capace con i suoi poteri di percepire anche l’invisibile. Questo vuol essere un auspicio per noi del XXI secolo per poter vedere oltre i simboli.

A destra sopra lo scarabeo c’è la figura di un cuore pulsante da cui partono raggi luminosi che rappresentano l’energia del grande cristallo al centro della terra che alimenta tutta la natura e in questo caso dà vita al grano e alla vite che diventano pane e vino, simboli sacri ai cristiani. Il grande cristallo è il Sole della terra, quello che Giordano Bruno chiamava il Sole nero, ed è in sintonia con tesi antiche cantate da poeti quali Dante Alighieri. Potrebbe essere che questa Forza-luce “debole” sostenga gli esseri umani perpendicolarmente distinguendoli dagli altri mammiferi, energia che non possiamo vedere ma sentire come coscienza ed emozioni e ci mette in unione con la Madre Terra. Sulla stessa linea verticale si muove tutto il mondo vegetale sospinto verso l’alto come l’albero che si alza verso il simbolo del fiore della vita formato dalla intersecazione di sei cerchi concentrici. Il fiore della vita simboleggia lo schema dell’Universo. Mostra che siamo tutti creati secondo lo stesso modello ed è un forte simbolo all’interno della geometria sacra. Questa figura complessa è stata rinvenuta in insediamenti antichissimi in epoche in cui l’uomo che vi abitava non era certamente in grado di realizzarla sia teoricamente che fisicamente. Forse questo simbolo antichissimo è un residuo o un reperto di una civiltà remota esistente prima delle forme primitive di umani conosciute fino ad oggi. La scienza sta pensando che la storia sulla terra forse è tutta da riscrivere.

il Fiore di Loto affascina tutti, non solo per la sua bellezza, ma per il suo significato profondo: SIMBOLO DELLA RINASCITA. è legato anche al concetto di purezza dell’anima e del corpo e ciò si lega alle figure dei quattro bimbi che sostengono il mondo e che per me sono: Pace, Amore, Bellezza e Gioia. E’ quanto auspicabile questo cambiamento epocale di cui si è parlato fin dai tempi antichi.

La Lepre simbolo di fertilità è portatrice di un messaggio di rigenerazione . Nella mitologia greca si accompagna a Ermes, messaggero degli dei, di cui condivide la natura elusiva, ambivalente e briccona. E’ nell’atteggiamento di guardare con stupore La Lumaca vuole raffigurare l’uomo dei nostri tempi in una continua corsa disperata per riuscire a fare di tutto e di più. Sempre alla presa con il tempo, che deve investire al secondo e non gli basta mai, come in una giostra continua, comandato da un regista occulto che lo bombarda continuamente di informazioni e gli imposta la vita, gli crea necessità di ogni genere in un modo molto subdolo e sottile, gli dice di preservarlo dalla morte sicura coi prodotti che la “divina” scienza scopre.

La lepre si domanda come sia possibile vivere come la lumaca così lentamente con costanza e senza ansie. La chiocciola può ritirarsi nel suo guscio, meditare e raccogliere nuove energie nell’attesa di un momento migliore per agire. Simboleggia la crescita spirituale e il tempo della meditazione che è tipicamente umano ed è il mezzo per collegarci al divino.

La Spirale della chiocciola simboleggia il mistero della vita, l’unità di tutto ciò che esiste. La linea ellittica del guscio riflette la costante matematica universale di Fibonacci che troviamo in tantissime specie viventi, in altre parole la spirale si amplia secondo uno schema preciso che riflette queste proporzione ( 3,5,8,ecc,)

Ora prendo in esame la parte centrale del pannello e considero singolarmente i personaggi partendo dall’alto: del Pavone ne ho già parlato sopra.

Parlo ora dell’Elefante – Ganesh :Il significato del nome esprime il concetto letterario di “Signore dei gana” ricordando che al termine “gana” può essere attribuito il significato di “moltitudine” e pertanto la definizione potrebbe diventare “Signore delle moltitudini”. E’ al centro della creazione delle creature che poi si sono evolute, ma l’uomo nonostante la venuta di Cristo ha continuato a seguire altre entità e a servire il dio denaro e a sottomettere gli altri fratelli con il potere. Dobbiamo far parte di quella colonna di persone colorate che vogliono prendere coscienza di quello che accade e mantenere fede ai principi della Legge dell’Universo.

In basso si trova la Tigre – la Dea Durga : presso la religione induista la tigre è la rappresentazione della Dea Durga. Ho avuto modo di vedere personalmente come gli abitanti dell’India, anche giovani, amano la tigre identificandola con questa divinità. Per la tradizione indiana la Dea è l’incarnazione dell’energia creativa femminile (Shakti) che ha poteri di creazione e distruzione. Nell’opera la Tigre combatte con l’Idra a tre teste che rappresenta la guerra.

Seguirà a breve la spiegazione di altri simboli.

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Nello Spirito di Correggio

Posted by graficaespirito su 27/02/2023

Questo è il titolo del catalogo che la mia “Associazione Liberi Incisori” di Bologna ha pubblicato nell’occasione della mostra che è stata allestita al Palazzo dei Principi di Correggio inaugurata il 15 ottobre 2022 e terminata il 27 novembre.

L’intera collezione delle opere esposte è stata donata al Museo Il Correggio.

Noi incisori avevamo come tema la raffigurazione di qualcosa che poteva rappresentare Correggio: palazzi, monumenti, tradizioni e perché no, il grande artista detto il “Correggio”

Questa è l’incisione che ho presentato per l’occasione a più colori : mm. 440 x mm. 390.

Titolo: “Aspettando il tempo dei due soli” Anno : 2022

Allegata alla immagine avevo spedito una incisione di un particolare e uno scritto di presentazione dell’opera:

   

Nel catalogo il critico d’arte Nicola Micieli ha pubblicato per ogni opera un commento e a pag. 147 riporto lo scritto sulla mia incisione

Sinceramente lo scritto del critico Micieli mi è piaciuta ed è stata gratificante.

Come era mia intenzione mentre stavo lavorando sulla incisione ho sviluppata l’idea e ho dipinto con tempere, acquarelli, chine e pastelli, acrilici un pannello sotto forma di trittico inserito in una struttura di legno alto ml.1,80 larga ml.1,40 che andrò a illustrare in un prossimo articolo.

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Labirinto : percorsi dell’anima nel nostro universo involuto

Posted by graficaespirito su 15/11/2021

opera presentata dal 27 settembre 2021 sala Bodoni del Labirinto della Masone di Franco Maria Ricci a Fontanellato (PR), nell’ambito della mostra dell’Associazione Liberi Incisori (A.L.I.) di Bologna

Incisione su carta di Bambù . puntasecca su multiexel mm. 235 x 380 con scritta laterale

Note scritte sull’opera

Si potrebbe spiegare in linea di massima il senso di queste opere soffermandosi a considerare la figura in basso a destra. Questo strano essere, un po’ nascosto come una firma d’autore altro non è che un moscone. Nel medioevo veniva spesso usata questa immagine a rappresentazione del male, l’essere immondo in quanto a contatto con sostanze putride e per giunta con la morte disegnata sulle ali. Per accentuare la cupa presenza ho aggiunto anche il 666 che sta a indicare la bestia nell’apocalisse. Lo sguardo ipnotizzante dell’insetto ha già reso in gran parte l’uomo succube dell’influenza di satana, schiavo del dio denaro , terrorizzato dalla morte senza nessuna speranza e visione di un aldilà, e questa pandemia dimostra tutta questa paura senza speranza.

Di significato completamente opposto si legge chiaramente il numero 11 configurato con le zampe dell’insetto. Nella cabala ebraica l’undici corrisponde alla lettera kaf (K o CH) che può rappresentare anche il palmo della mano inteso in termini trascendentali come recipiente sacro da cui si riversa la luce. Questa è la luce che in questa opera dalla grande mano del Divino in alto al centro scende a benedire l’uomo rappresentato dal suo capo (cervello) immerso nella sua dimensione terrena dove serpenti e figure sataniche la fanno da padroni. Continuando la lettura della numerologia sacra troviamo: nel cristianesimo 11 è il numero degli apostoli rimasti prima della passione, morte e resurrezione di Gesù, e che potrebbe assumere il significato di un imminente evento di grande cambiamento. Questo passaggio epocale , prossimo a venire, è annunciato da molte scienze: astronomia , astrologia e molte teoria esoteriche rapportandoci anche alle profezie di ogni tempo sia antichissime che attuali.

L’11 rappresenta anche la forza e con la speranza a cui l’uomo deve attingere viene spontaneo dire: La forza della luce vincerà su tutto

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PERCORSI DELL’ANIMA NEL NOSTRO UNIVERSO INVOLUTO (omaggio alla Madonna)

Note sul senso di ‘crisi’

Non pretendiamo che le cose cambino se continuiamo a farle nello stesso modo.

La crisi è la miglio cosa che possa accadere a persone e interi paesi perché è proprio la crisi a portare il progresso . La creatività nasce dall’ansia, come il giorno nasce dalla notte oscura. E’ nella crisi che nasce l’inventiva, le scoperte, le grandi strategie. Chi supera la crisi supera se stesso senza essere superato. Chi attribuisce le sue sconfitte e i suoi errori alla crisi, violenta il proprio talento e rispetta più i problemi che le soluzioni. La vera crisi è la crisi dell’incompetenza . Lo sbaglio delle persone è la pigrizia nel trovare soluzioni. Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è routine, una lenta agonia. Senza crisi non ci sono meriti. E’ nella crisi che il meglio di ognuno di noi affiora, perché senza crisi qualsiasi vento è una carezza. Parlare di crisi è creare movimento; adagiarsi su di essa vuol dire esaltare il conformismo. Invece di questo, lavoriamo duro. L’unica crisi minacciosa è la tragedia di non voler lottare per superarla”. .

Albert Einstein (1879-1955)

QUESTO VALE ANCHE PER I NOSTRI GIORNI

incisione : acquaforte / puntasecca su zinco mm. 360 x 260 titolo 2021 …?

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animali sacri dell’India

Posted by graficaespirito su 11/02/2021

Voglio proporvi gli animali sacri dell’India” che ho presentato nell’ultima mostra dal 5 al 20 ottobre 2019 presso l’Oratorio di San Sebastiano a Forlì

Riporto lo scritto che ho stampato nel catalogo nella mostra sopra citata:

“Durante i miei viaggi in India ho visto in più occasioni mucche camminare indisturbate nel traffico più caotico, scimmie saltare liberamente da un tetto all’altro nei centri storici di grandi città e, in un parco del Rajasthan, indiani mandare baci alla tigre perchè l’alta considerazione di cui è oggetto la rende animale sacro e personificazione della dea Durga. Chiaramente per noi occidentali queste sono cose inconcepibili, ma ci fanno capire quanto, anche al giorno d’oggi, per altre culture sia grande l’attaccamento alla natura, la venerazione e il rispetto verso quelle creature tuttora legate alla mitologia ancora molto viva in zone molto vaste del nostro pianeta .

Alla luce di questa realtà non posso fare a meno di fare un confronto col nostro comportamento nei riguardi degli animali che sempre più spesso teniamo in casa in cattività forzandoli ad una umanizzazione degradante e sfavorevole alla loro indole libera e istintiva. Se il convivere con un animale ci fa capire quanto sia grande il loro potenziale di attaccamento a noi e ci fanno apprezzare le loro attenzioni in quanto capaci di rendere migliore il nostro tempo, dovremmo comprendere ed intuire che gli animali domestici ( e non ) sono molto più evoluti di quello che pensiamo e quindi dovremmo allargare la nostra visione a tutte le creature senza rinchiuderci nell’attaccamento morboso verso il nostro animale domestico.

Se ci è sembrato, anzi ne siamo sicuri, che quella creatura con la quale conviviamo sia eccezionale e abbia delle qualità straordinarie forse è perchè è collegata nella sua primordiale “innocenza” alla Natura, cosa che noi ormai abbiamo perso nel continuo chiuderci in uno squallido egoismo e in una mai saziata avidità

ELEFANTE: Dio GANESHA
incisione a puntasecca su multiexel mm.200×150

SCIMMIA : Dio HANUMAN
incisione a puntasecca su multiexel mm 200×150

TIGRE: DEA DURGA
incisione a puntasecca su multiexel mm. 200×150
MUCCA: GAUMATA
incisione a puntasecca su multiexel mm. 200 x 150

TIGRE: DEA DURGA
incisione su multiexel mm. 340 x 270

TRA SOGNO E REALTA’

Mi ricollego all’ultima mia partecipazione alla collettiva per il decennale della mia Associazione Liberi Incisori di Bologna svoltasi alla Pinacoteca di Faenza dove presentavo un’opera con quattro figure di “animali sacri dell’India”.

Per l’occasione ho scritto nel catalogo pubblicato per questo evento, del grande rispetto e venerazione che molti popoli di paesi orientali (in particolare l’India ) hanno nei confronti delle creature e degli animali e sono a tutt’oggi legate a una mitologia ancora viva. Mi domando se il loro vedere una ( o la ) Divinità in tutte le creature è un eccesso di fantasia.

DIO E’ UN BIMBO: KRISHNA
incisione su multiexel mm.330 x 250 anno 2019

DIO E’ UN VECCHIO : DIVINITA’dei DRUIDI
incisione su multiexel a puntasecca mm.350 x 120 anno 2020

Sicuramente per la stragrande maggioranza del nostro emisfero occidentale non solo è pura fantasia ma abbiamo la certezza che sia quantomeno una forma primitiva di relazione col mondo circostante, e viene spontaneo a molti identificare questo atteggiamento a un aspetto del paganesimo che, nella tradizione della sua etimologia, sta ad indicare la religione dei pagani in opposizione al cristianesimo o meglio alle religioni monoteiste. Per quel che ne so tutte le culture in apparenze politeiste, e soprattutto l’Induismo, per quanti Dei (principi) possa nominare conduce tutto a un unica Divinità.

Ma ritornando ai lavori che sto facendo, ispirato dal tema “TRA SOGNO E REALTA'” e rimanendo nel percorso che mi sono dato da tempo “vedere oltre”, voglio raffigurare concretamente le divinità che i nostri antenati celti ,greci, romani… vedevano negli infiniti aspetti della natura come montagne, fiumi, mari, animali, alberi ecc. e, mi domando, l’immagine sacra che compare nelle raffigurazioni delle mie incisioni di animali e alberi è un sogno o una realtà?

Se il Divino esiste non può che essere realmente in tutte le cose (la Vera Realtà) , e non è che sia la nostra vita un sogno, un momento particolare di passaggio nella Eterna Realtà (Dio) ?

Scopri il Divino in ogni cosa

Faccio riferimento all’essenza dello yoga autentico (6/5 mila anni fa) ovvero agli otto scalini o passi attraverso cui si realizza la condizione di Ha-Ta yoga, cioè la condizione di equilibrio ed armonia tra gli opposti, paragonabile ai nostri comandamenti, fra i quali: non uccidere, non usare violenza, non mentire, non rubare, non coltivare desideri egoistici, non avere attaccamento, non dare la colpa agli altri.. e fra tutti gli altri c’è anche : ” scopri il Divino in ogni cosa ” .

P.S. La preghiera del “Padre Nostro” tradotta esattamente dall’aramaico non dice “Padre nostro che sei nei cieli ” ma dice “Nostro Essere prezioso che sei ovunque”.

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visioni oltre

Posted by graficaespirito su 09/05/2020

invito mostra all’Oratorio S.Sebastiano FORLI’

incisione :acquaforte/acquatinta su zinco

            “Periferia-Centro”                    pannello dipinto con tempere, olio, grafite e varie             ml.1,50 x 0,50

       

                                                                                                                                                  

Ho quasi sempre espresso il pensiero che ha ispirato le mie opere ma per questo lavoro vorrei evitare di limitarmi alle solite sintetiche spiegazioni perché sento il bisogno di chiarire più esplicitamente l’insieme dei particolari che la compongono a partire dalla sua realizzazione fatta con matite, pastelli, inchiostri e chine.

Tutte le opere d’arte esprimono la necessità nell’uomo della ricerca del bello e in esso la suggestione dei sentimenti che muovono la nostra vita. Quindi usiamo le mani guidati dal cuore e dal cervello per plasmare attraverso materie diverse qualcosa che ci viene da dentro. Quello che di veramente particolare mi sembra emerga dai miei lavori è la condivisione di un sentire intimo che in fondo potrebbe essere quello comune a chiunque altro. E se per qualcuno questo potrebbe essere banale per me è invece straordinario.

In “Periferia-centro” ci sono le mani in primo piano in atteggiamento di meditazione e raccoglimento. Nelle sacre scritture sono molti gli episodi di guarigione che Gesù attuò attraverso un gesto delle mani (“mosso a compassione Gesù stese la mano , lo toccò e gli disse: lo voglio, guarisci! Subito la lebbra scomparve ed egli guarì (Mc I, 41-42) e anche oggi ci sono molti operatori nel campo della salute  che curano e guariscono con le mani.  Documentandomi in materia sono venuto a sapere che le mani sono un potente mezzo di conoscenza. Una sorta di antenne atte a percepire e mandare segni al cervello. Ho scoperto infatti che un luminare della psicologia cognitiva e dell’educazione quale è Jeron Bruner (USA) afferma che “ il linguaggio dell’educazione è il linguaggio dell’arte, della mano sinistra e della mano destra che suonano insieme lo stesso spartito, è il linguaggio della creazione della cultura, non solo dell’acquisizione e del consumo della conoscenza. L’archetipo non è Edison quale geniale inventore, ma è Einstein quale potente pensatore.” 

Anche  in ebraico la parola mano = yad è legata anche al significato di conoscenza ( yada) ma vuole anche dire “io amo”.  Per gli ebrei non si tratta di una qualità intellettuale, si tratta della conoscenza sperimentale , quella che ciascun uomo fa di ogni elemento della creazione, penetrandolo nella profondità del suo mistero.

Ora,  per rendere più fluida la lettura della mia opera porrei invece l’attenzione sulla figura del cuore  la cui sommità si intravvede al centro. Volutamente materico e realizzato con  tempera e oro che ne evidenziano la preziosa fisicità, questo cuore è la reale rappresentazione di quello che, in ogni tempo e in ogni cultura, è riconosciuto come sede di qualità straordinarie quali la forza il coraggio ( cuor di leone) l’amore e la spiritualità (il cuore di Maria Vergine). Infinite pagine sono state scritte su di esso descrivendolo anche anatomicamente come centro del corpo umano. I cinesi pensano che il cuore sia la sorgente della vita e che abbia una decisiva influenza sull’equilibrio emotivo di tutto l’organismo. Guardandolo come il “nocciolo dell’essere”, centro del mondo interiore dell’uomo, ho pensato a qualcosa di visionario che rendesse visibile tutti i suoi supremi poteri. Appena sopra al cuore o anche facente parte d’esso, ho disegnato  una sorta di ghiandola da cui fuoriesce un filo d’oro. Fin dai tempi più antichi il filo/cuore è il simbolo di un sapere che nasce dall’esperienza personale (sempre antica e sempre nuova) che, libera da condizionamenti è in oro in quanto prezioso metallo che simboleggia l’immortalità. Mi piace credere che la sapienza di questo filo sia depositata nel nostro codice genetico e che da lì si sia stratificata nei millenni. Basterebbe mettere in funzione questo misterioso “organo” e utilizzarlo come un decodificatore che trasforma il sangue in oro: da materia a energia spirituale (rappresentato nel mio lavoro da linee colorate.

La colonna è d’oro e si erge verso le strutture verticali del corpo umano  il cui equilibrio è mantenuto dall’asse vertebrale mediante la tensione che raggiunge i due poli opposti, complementari e antinomici dei suoi lati destro e sinistro.  L’uomo non può accedere al divino se non superando le sue contraddizioni. A questo proposito per rappresentare il principio degli opposti al centro ho messo una antichissima rappresentazione divina simile a Giano.

I due  volti umani bifronte possono offrirsi a svariate interpretazioni quali: passato e futuro, maschile e femminile, luce e buio,  freddo e caldo, ecc., ovvero a quei principi opposti e complementari che nel contesto stanno a rappresentare un uomo che, per sua stessa natura, vivendo in questa dimensione terrena, affronta continuamente la tensione della scelta e della lotta dovuta a questi elementi opposti. Per l’antica saggezza cinese questi elementi vengono chiamati con la parola TAO che tradotto letteralmente significa : il cammino , il divenire di tutte le cose che si sostengono e si consolidano nell’equilibrio di queste forze. Queste argomentazioni sono molto difficili da accettare e condividere per noi occidentali perché l’idea che tutti gli opposti sono polari e aspetti dello stesso fenomeno è uno dei principi fondamentali del modo di vivere orientale. Questa idea di equilibrio dinamico è essenziale per l’unità degli opposti sperimentata nel misticismo orientale che non è mai  il segno di un’identità statica ma l’evidente interazione dinamica tra due contrari.

Da questa testa umana partono tanti collegamenti che come i rami di un albero, diretti verso il cielo, realizzano l’unità dell’interno con l’esterno. A questo livello, stando a quanto dice il settimo chakra (dall’ebraico Kether- albero della vita collocato alla sommità del capo), sono svelate l’identità e la divinità dell’anima. Nel colorare in alto lo spazio superiore nel quadro, per simboleggiare questo concetto sopra citato, ho scritto la parola :      che nella lingua ebraica significa DIO, delimitandola con un triangolo equilatero con la punta verso il basso nella figura di Giano (la testa dell’uomo).

particolare centrale del pannello(vedi sopra)

Dall’immagine bifronte sembra poi che si dipanino infiniti rami che si collegano a tante entità astrali che sono in realtà le energie provenienti dai tanti campi energetici disseminati nella volta celeste. La tradizione ebraica afferma che Dio stesso ha creato le stelle e i pianeti con i loro movimenti e cicli affinché gli uomini li osservassero e analizzassero. Ogni simbolo utilizzato in astrologia affonda le proprie radici nella sapienza esoterica e porta con sé profondi insegnamenti.  La parola “astro” e la parola “esoterico” provengono dalla stessa radice: l’ebraico “seter” che significa “segreto”, “misterioso”. In India la scienza dell’astrologia è chiamata “Jyotish” che in sanscrito significa “luce interiore”. E’ lo studio della reazione dell’uomo alle onde di luce emanate dai pianeti e dalle stelle. Questa disciplina è praticata da migliaia di anni ed è un settore dell’antica conoscenza vedica che ha dato origine alle scienze dello Yoga e dell’Ayurveda. Queste tre scienze sorelle ci aiutano a diventare più consapevoli delle nostre uniche e innate caratteristiche.              Ci insegnano anche ad affinare la consapevolezza e a funzionare in armonia con le realtà universali. L’astrologia che spesso è associata e declinata nel suo aspetto più terrestre di scienza che predice il futuro, tuttavia per la scienza vedica è la scienza che cerca di spiegare la vera natura dell’universo e del ruolo di ogni individuo all’interno di esso.

le immagini sotto fanno parte della prossima pubblicazione che farò a breve-

                                                                                 

Gli infiniti spazi dell’anima

storia o leggenda, fantasia o realtà?

(appunti e divagazioni dell’autore)

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Appunti dall’India

Posted by graficaespirito su 04/08/2017

 In particolare dal Kerala , uno stato dell’India sud occidentale , una striscia di foresta tropicale sul mare, dove arrivarono commercianti di tutto il mondo attratti dalla sua ricchezza.

Da tempi quasi immemorabili si susseguirono Fenici ed Egizi, poi luogo di approdo delle navi del Re Salomone, delle galee dei Greci e dei Romani…poi fu il tempo degli Arabi e Cinesi e più di recente Olandesi, Portoghesi e Inglesi.

Sono andato fine 2016 inizio 2017  con mia moglie Donatella e altre due coppie di cui una con un figlio che con un occhio guardava fuori e con l’altro studiava diritto internazionale e la guida Anna compaesana che vive metà dell’anno in India.

Tutto tranquillo e bello, per prima abbiamo visitato la città di Kochi dove siamo atterrati, poi per  alcuni giorni ci siamo fermati in un resort nelle sterminate distese d’acqua delle Backwaters , abbiamo circumnavigato la foresta nel Perijar e per finire al mare nella spiaggia sacra di Varcala, il tutto condito con alcuni massaggi ayurvedici.

Siamo entrati nei villaggi dei pescatori o più semplicemente a vedere come si svolge la vita nelle case in campagna o entro quelle strette strisce di terra che emergono dalle grandi distese di acqua delle Backwaters.  Una popolazione che pur nella grande modestia della loro vita quotidiana ha una grande attenzione alla pulizia domestica e personale ed è da ammirare la bellezza dei loro abiti specie quella delle donne e dei bambini.

Ripensando alla bella esperienza di viaggio mi torna alla mente l’atteggiamento degli indigeni calmo e paziente  sia nei rapporti personali che nelle code all’aeroporto o alla cassa.  Il traffico specie nelle grandi città è piuttosto intenso e rumoroso, ma suonare il clacson per loro vuole dire “sto arrivando sono qui” non c’è la  prepotenza  che da noi “civili” spesso sta per “fatti più in là che passo io”.

La loro religiosità antica è visibile dai  templi numerosissimi compreso chiese (visto che il Kerala è una nazione convertita al cattolicesimo dagli Olandesi) ma tante sono le moschee e tempi induisti .

Questo fermento spirituale è visibile sopratutto dagli spostamenti di gruppi a piedi , in macchina o in pulmann verso i loro centri di raccolta ashram , samadhi o templi per pregare o incontrare il loro Dio o guru : sono visibili movimenti di persone vestite con lo stesso colore ora  giallo,  nero, blu o bianco.

Meta dei pellegrini in giallo è il Samandhi di Narayana guru , profeta e riformatore sociale che ha drasticamente cambiato il volto della vita sociale del Kerala cerando fra l’altro di rimuovere i pregiudizi di casta.

Poco distante, nel distretto di Kollan. abbiamo incontrato un luogo molto speciale: la congregazione (ashram) di AMMA (mamma) religiosa indiana riconosciuta in tutto il mondo per le istituzioni e servizi umanitari che ha ispirato e sostenuto nell’arco di tre decenni.   Amma viene chiamata la “santa degli abbracci” infatti tutti i giorni , quando è in sede, abbraccia migliaia di persone ininterrottamente per ore e ore per trasmettere un segno forte di amore e fratellanza che poi manifesta concretamente finanziando centri sociali e ospedali..

Gli inservienti, vestiti tutti in bianco,  quando abbiamo visitato il complesso, erano quasi tutti europei  .

Il palazzo a più piani ospita stabilmente 3000 persone e inoltre altre migliaia dall’India e da tutto il mondo vi fanno visita ogni giorno.

 

 

 

 

 

Nelle colline del Perijar Tiger Reserv è situato il tempio  di Sabarimala verso il quale ha luogo due volte all’anno il pellegrinaggio di indù vestiti prevalentemente di nero o blu.  Questo santuario è considerato uno dei luoghi di pellegrinaggio più visitati al mondo . Sono tra i 40 e i 60 milioni di fedeli indù che ogni anno affronta la faticosa camminata per raggiungere il tempio che sorge nel luogo in cui il dio Ayyappan si fermò a meditare.

Guardando più da vicino, con la lente, si possono notare tante etnie con le loro tradizioni e riti come in un immenso caleidoscopio dove il senso del sacro è vissuto o nel tempietto privato, famigliare con le offerte votive al santo-santorum o nella spiaggia sacra di Varcala dove il culto dei morti viene celebrato con migliaia di persone nella sabbia davanti al mare.

Ma rimanendo in queste riflessioni “alla ricerca della spiritualità” il fatto che più mi ha colpito è stato il saluto di una ragazzina.

Ero in un resort nelle backwaters e davanti a me una bambina stava pescando con uno spezzone di canna e un amo diversi pesci e mi sono sentito di farle i complimenti.  La mattina dopo la incontro e mi fa un saluto alla sua maniera (indiana) , cioè congiunge le mani all’altezza delle labbra , inchinando leggermente la testa e mi dice : namastè.   La parola non mi era nuova dal momento che la pronuncio sempre prima e dopo una lezione di  yoga ma andando a cercare l’etimologia  mi ha affascinato la sua antica provenienza dal sanscrito da più di 3000 anni fa e  la sua  traduzione  in italiano  che riporto di seguito:

NAMASTE’

Mi inchino al luogo in te in cui abita l’intero universo.

Mi inchino e onoro il luogo in te dove dimora l’amore, la verità, la luce e la pace.

Quando tu sei in quel luogo in Te ed io sono in quel luogo in me, allora siamo una cosa sola.

Mi è piaciuto molto questa traduzione “poetica” che ho voluto inserirla in una successiva grafica:

Alla luce di queste considerazioni è evidente la differenza della “filosofia di vita” fra noi nel nostro emisfero e gli abitanti dell’India o meglio del Kerala.  Anche se il cambiamento c’è stato, ed è evidente sopratutto nel vestire dei giovani e nella musica che ascoltano, la vita scorre meno caotica e dagli occhi degli indiani traspare la loro anima gentile e legata ancora ai ritmi della terra e alla saggezza del loro spirito.

Mi viene spontaneo pubblicare questo disegno che al momento è poco più di un appunto a cui seguirà  o una incisione calcografica o una serigrafia, che vuole esprimere il desiderio di “scendere ” da questa vita in cui siamo scatolati e teleguidati per poter finalmente raggiungere la terra “promessa”.

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per un TIBET LIBERO

Posted by graficaespirito su 07/03/2016

francobollo-1Free Tibet

tibet 1

La preghiera qui riportata è il mantra di Avalokiteshvara , il mantra più recitato e conosciuto anche dai non buddisti. Può essere recitato per lunghi periodi di tempo, sgranando il mala, il rosario buddista, durante la vita comune o la meditazione.

Om Mani Padme Hum viene recitato per ottenere la liberazione, quindi la pace e la libertà dalle sofferenze, e si dice che sia così potente che anche un animale sentendolo otterrà una rinascita umana e quindi la possibilità di conoscere il dharma e raggiungere l’illuminazione. Il mantra non ha un significato letterale come frase compiuta, bensì hanno significato le sei sillabe che lo compongono.

tibet 2augurandomi che il TIBET possa tornare a essere un paese libero

Dichiarazione del Dalai Lama tratto dal sito: Spiritualità Razionale e Laica del 24/06/2016

dalai-lama

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Allegorie geomantiche

Posted by graficaespirito su 31/12/2015

ALLEGORIE GEOMANTICHE

Inserisco alcune immagini dell’ultima mostra che ho presentato a S.Agostino di Ferrara assieme al mio amico di Cesena Vittorio Presepi nel mese di ottobre 2015

allegorie geomantiche

invito s.agostino

golfarelli     La curatrice della mostra Angelamaria Golfarelli

scultura su carta in foglio di  PresepiDSC09044

presentazione invito

Presentazione della mostra nel salone della biblioteca di S.Agostino . Mambelli mostra l’interno dell’invito dove Vittorio Presepi (a fianco) ha ideato una delle sue “magie”.

 

Mambelli

NOTE di ANGELAMARIA GOLFARELLI

“La vita di ogni uomo è una via verso se stesso, un tentativo.  L’accenno di un sentiero” (H. Hesse)

 

Il lavoro artistico di Giovanni Mambelli, al di là del suo aspetto figurativo estremamente curato e minuzioso, presenta una peculiarità che lo innalza ad una proiezione dell’esistere quasi filosofica e metafisica. In esso sono la narrazione e il pensiero che prendono forma, svelando le complesse traiettorie dell’io che l’autore indaga e percorre, e che scaturiscono dalle diverse correnti di pensiero da cui la sua opera da sempre viene contaminata e da cui attinge.

Bellezza e Amore

bellezza e amore

Pensieri che sondano l’animo umano fino a spogliarlo di ogni orpello, che introducono alla dimensione mistica e spirituale, e che vedono la sua tecnica artistica divenire lo strumento privilegiato perchè paesaggi interiori e reali confluiscono in quell’oasi di straordinaria potenza che l’arte dirige verso la perfezione assoluta e la bellezza. Che è messaggio di speranza e positività perchè nella profonda spiritualità di Mambelli tutto ciò che è pensiero è contemplazione.

allegoria della vita

allegoria della vita

Tutto ciò che divide è in realtà ciò che al tempo stesso unisce, e la grandezza altro non è che l’infinitesima dimensione di una piccolissima e umana fragilità capace di rendere ogni individuo parte di un cosmo in cui stratificano e proliferano le differenze/valore e in cui l’io è essenza reale solo se non introitato in distruttive ipotesi globali di omologazione. Dove simboli e riti si ripetono all’infinito perpetuando nei piccoli gesti apparentemente insignificanti, invece, la vera essenza dell’eccezionalità, e dove spazio e tempo, fagocitati dalla più alta esperienza filosofica, si perdono l’uno e l’altro, nel mistero.

albero che da la vita
l'albero che da la vita

Anche per questo la sua arte si fa storica e contraddittoria narrazione  di un percorso di vita che, come ben descriveva anche Escher nei suoi disegni enigmatici di cui Giovanni Mambelli ha subito la fascinazione, non sa esimersi dal considerare l’ultraterreno parte fondante e decisiva di una complessa ed infinita spiritualità che non può prescindere dalle quotidiane esperienze/respiri. In un Finito/infinito dove uomo, natura e cosmo ruotano intorno ad un’entità impalpabile e sottile: l’anima, che tutto avvolge e tutto dirige perchè motore inesauribile d’energia e pensiero.

sguardo al futuro

“un’altro sguardo” di Giovanni Mambelli

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presepi vittorio

 Vittorio Presepi

Alcune opere presenti alla mostra

NOTE di ANGELAMARIA GOLFARELLI

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In un gigantesco alveare dove le api laboriose si affaccendano nelle loro tante attività, un uomo abita una cella con la speranza di essere nutrito. L’umanità ha bisogno anche del più piccolo essere vivente perchè in esso si esplica la sussidiarietà e l’equilibrio dell’intero sistema terra. 

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 particolare dell’uomo nella cella nutrito dall’ape

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DSC09041la solidarietà

In una cosmica Round table (Tavola rotonda) i cavalieri si sorreggono l’un l’altro, cosicchè, per alternanza, colui che è in piedi aiuti ad alzarsi colui che è in ginocchio. Un avvicendarsi infinito di reciprocità.

aiuto reciproco

particolare

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radici della vita

Quando l’Albero aveva brevi radici che di notte sollevava da terra per raggiungere l’altrove…l’Umanità era la sua chioma fatta di fronde, di fiori, di frutti.  E a ogni stagione la vita perpetuava i suoi riti e rinasceva l’erba, per divenire acerba, per divenire poi matura, ed infine… cadere…

 omaggio a minervaomaggio a Minerva

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NEL CUORE DELLA NATURA

Posted by graficaespirito su 12/03/2014

riscopriamo la nostra sacralità

cuore_natura

sala albertini-Forli     dal 12 al 24 aprile 2014

Descrizione della mostra partendo dalla mia presentazione

Sembra che davanti all’affascinante mistero dell’universo, l’uomo abbia trovato fin dall’antichità risposte che suonano simili in ogni angolo della terra.   Quell’universo dinamico, organico, interconnesso, non più rigidamente casuale e deterministico che la nuova fisica ha tratteggiato da qualche decina di anni era già stato intuito e descritto nei secoli scorsi.  Solo recentemente la scienza si è staccata dai principi cartesiani e newtoniani per accogliere teorie che erano ritenute eretiche o assurde.

Non sarebbe più che mai opportuno riconsiderare in modo serio le intuizioni primitive e sensitive della specie umana per tornare in un cammino comune che stiamo perdendo?  Se saremo capaci di recepire questa eredità senza preconcetti e uscire da schemi ormai generalizzati di pragmatica follia, credendo che questa sia la vera via del progresso, allora riusciremo a inserirci in armonia con noi stessi, con le altre creature e con il Tutto.

Una delle ipotesi su ciò che esiste è, per Paul Davies, che il nostro universo sia “propizio alla vita” , sia cioè orientato verso lo sviluppo della vita e della coscienza. Se è così, forse l’universo e la mente potrebbero diventare una cosa sola nel lontano futuro.

Giovanni

piume - sassitempera e matita

presentazione di Andrea Brigliadori

VERSO UNA ARCANA ARMOMIA

Tra le poesie più belle scritte da Allen Ginsberg, nel cuore stesso della Beat Generation, ce n’è una, intitolata Canzone (Song), che si apre così:”Il peso del mondo / è amore: / Sotto il fardello / della solitudine, / sotto il fardello / della insoddisfazione // il peso, /il peso che trasporriamo / è amore”. I versi del grande poeta beat indicano poi nei “tiepidi corpil’intima custodia della felicità che l’amore può attingere. “Il peso è troppo greve”, dice Ginsberg, come se l’amore dovesse sgorgare dalla impura materia che incarna per liberarsi, e liberarci, nella pura energia di una estatica felicità.

Qualcosa di simile, io credo ( o almeno mi è sembrato di intendere ), guida, più o meno segretamente, la ricerca di Giovanni Mambelli. La quale unisce profondamente i termini artistici del suo procedere ( termini di contenuto e non solo di tecnica, di messaggio e non solo di forma ai termini esistenziali del suo vivere. L’arte, insomma, con tutto il suo applicarsi ai bulini, alle morsure, ai piombi, ai colori, cammina sulla stessa strada della vita, con tutto il suo progressivo ( e sempre insoddisfatto, parziale e provvisorio ) raggiungimento di punti di arrivo, di precari traguardi. Nè Giovanni Mambelli vorrebbe dare all’arte sua di incisore altra ragion d’essere, altra giustificazione se non quella di dover dire qualcosa a qualcuno, di comunicare con altri un’espressione artistica che fa tutt’uno con le ragioni stesse della sua vita.

terra sera

incisioni su zinco

 In principio, dunque, era il paesaggio. Erano montagne e alberi contemplati nella loro bellezza immobile, nei loro mutevoli colori. Erano acque e terre, di laguna o di stagno, specchi del silenzio; erano rami e steli, colti nell’essenza della loro fragilità; erano ciottoli di fiume e luminose rive d’aria.

laguna

Era insomma la natura come scenario di meraviglie offerte all’occhio incantato, dell’artista dell’olio, della tempera, della matita, del pastello, dell’incisione.

tempera e matitacontrosole

Dominavano la luce e l’ombra, il controluce e il colore

Finchè una tempera matita del 1989 ( un primissimo piano di ceppi e radici, tali da farli apparire, ad uno sguardo immediato, anche come frammenti rocciosi di monte, su uno sfondo, sembra, di cielo azzurro e di terra innevata ) prende un titolo non più semplicemente descrittivo o narrativo, e nemmeno più soltanto didascalico e nominativo, ma un titolo, piuttosto, che già indica e suggerisce una direzione del pensiero, un possibile orientamento della riflessione, un interrogativo.

ceppaia

tempera e matita

“Dentro la natura” ( è questo il titolo ) sembra essere qualcosa di più che un’occhiata ficcata nel ventre di una ceppaia squarciata e dissepolta. E’ piuttosto un pensiero rivolto a capire e a carpire, un segreto che la natura, il suo semplice esistere, custodisce in sè, il mistero della sua presenza molteplice, della sua origine remota, e sopratutto della sua ragione profonda.

Tentare di andare “dentro la natura” è insomma l’inizio di un cammino che si sa dove comincia, ma non si sa fino a quale lontanissimo punto possa condurre. E’ l’interrogativo fatale di Leopardi: “Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai, / silenziosa luna?”. Il pastore leopardiano non si appaga del semplice vedere e guardare la luna imminente ogni notte sui suoi sentieri.   Vuol sapere il senso, il perchè di quella presenza, sua propria del pastore, e della luna e di tutto l’inarrestabile circuito dell’universo. Domanda destinata a rimanere, in Leopardi, senza risposta.

ginko biloba

Domanda nella quale si inoltra, invece, con ansia crescente, l’animo di Giovanni Mambelli. Come è proprio degli spiriti tormentosamente religiosi, Giovanni Mambelli fa della propria arte – arte figurativa, dell’incisione e del colore – lo strumento espressivo di un interrogativo esistenziale permanente, della ricerca di una verità che stia, come per Montale, oltre la pura rappresentazione del mondo: “. . . perché tutte le immagini portano scritto: / “più in là !”, si legge, appunto, in uno degli Ossi di seppia.albero-vita

Opere come Origini del 2013, Uomo arcaico del 2010, Terra madre del 2013, e, dello stesso anno, L’albero della vita , testimoniano di un graduale abbandono ( o superamento ) del puro e semplice naturalismo dei paesaggi, a vantaggio di immagini composite, nelle quali forme residue e stilizzate di elementi naturali ( rami, radici, alberi, per esempio ) si combinano e coesistono con presenze di altra natura e di altra origine, presenze simboliche ( Buddha ), stilizzate ( Le due lune, 2000; L’albero della vita, 2013 ) immagini di una interpretazione ( non più solo di una rappresentazione ) del mondo, quale Giovanni Mambelli va cercando in tutte le religioni ( ma specialmente in quelle orientali, e più propriamente in quelle tibetane ), indagando i comuni interrogativi e le complementari risposte.

spirito materia

Un’opera del 2007, Lo Spirito nella materia, dove profili di campanili cristiano-occidentali stanno all’orizzonte di un lastricato di strade che muovono, in primo piano, da cippi fregiati dal segno della croce, sembra alludere al cammino dello spirito umano fuori dai vincoli della pura materia, o, meglio, alla scoperta di uno “spirito nella materia” che sembra riscattarla e illuminarla di verità nascoste e perciò stesso più profonde. “L’essenziale – insomma – è invisibile agli occhi”, come dice la Volpe, in un memorabile discorso, al Piccolo Principe.

antica divinità

A questa idea, che mi vien di dire magico-religiosa, sembrano corrispondere opere come Madre Terra del 2007, Antica divinità del 2011, ma anche in una sempre più complessa evoluzione delle ricerca spirituale di Giovanni Mambelli ,

universo-mambelli[1]

Il fiore della vita (2o11), Paradiso (2011), Uomo se non ami…(2010);

s.sofia

mentre incisioni come La superbia (2011), Ut sint unum (2004), Preghiere per la pace (2004), Hagia Sophia (2013) invitano a riflettere sulla risposta offerta dal cristianesimo alla domanda radicale di senso che è propria in universale, sembra, della natura umana.

il segno del dolore

L’esperienza del dolore, prerogativa, questa sì, della condizione terrena dell’uomo, si scioglie, almeno in una certa misura, nell’incontro col Buddismo e con la religiosità tibetana, e soprattutto si distende nell’idea del viaggio

la-vita-e-un-viaggio[1]

 che può trovare il suo senso, e forse il suo approdo finale, in una spiritualità onnicomprensiva, dove tutto, amore e dolore, materia e spirito, storia e mondo, tempo ed eterno, anima e corpo, tutto si fonde nell’arcana armonia universale di una natura madre di vita e di morte, di cadute e di resurrezioni.

ricerca spiritualità

 ai martiri tibetani

 

 

 

 

Siamo vicini, mi pare a quella natura-tempio di cui Baudelaire invitava a cogliere, e a intendere, la sacra profondità del linguaggio. E vicini, anche, a quell’acqua del fiume Isonzo percepita da Giuseppe Ungaretti come “occulte / mani / che m’intridono” , capaci di regalare “la rara / felicità” ( i fiumi ). Lo stesso Ungaretti “uomo di pena” che ha appena confessato a sé stesso, nella stessa poesia: “il mio supplizio / è quando / non mi credo / in armonia”. La medesima confessione, credo, che potrebbe fare a se stesso, e che forse ha già fatto, Giovanni Mambelli.

                                                                                            Andrea Brigliadori

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l’altra vita

Posted by graficaespirito su 13/01/2013

“Inferno, purgatorio e paradiso”

è il tema che l’ALI : Associazione Liberi Incisori, di Bologna,   di cui faccio parte, ci ha proposto per l’annuario 2013,” tema da intendere nel modo più ampio possibile, dal riferimento alle concezioni religiose – non solo cristiane-, alla Divina Commedia, alla dimensione psicologica dell’inferno, purgatorio, paradiso che ciascuno di noi ha vissuto nella propria esperienza personale”.

      PARADISO

Paradiso : “Il Paradiso, ammesso che esista,non può non avere gli occhi della piena consapevolezza”.

Mi piace pensare che nell’esercizio pieno della propria spiritualità: preghiera, meditazione, arte, poesia, musica, danza e sensualità, l’uomo possa espandere la propria personalità anche dopo la morte.    Per rappresentare questo processo ho preso a prestito la figura di un frattale vegetale.

Al centro, nella parte alta, l’immagine uomo-donna vuole raffigurare la più alta espressione della spiritualità.

Credo che ciascuno di noi debba aprirsi culturalmente alle altre religioni o etiche spirituali per constatare, nelle forme più alte, quanti atteggiamenti mentali simili ci uniscono agli altri e in questa mia opera, per rappresentare la piena consapevolezza e la rinascita dopo la morte, mi è venuto spontaneo raffigurare l’occhio di Buddha e l’occhio di Ra.

 IL FIORE DELLA VITA

IL FIORE DELLA VITA

E se morire volesse dire entrare in un’altra dimensione?

La più bella sarebbe quella da cui tutto ha avuto origine.

Il simbolo potrebbe essere “il fiore della vita”.  Questa immagine di un fiore a sei punte legato al concetto della Dea Madre e del suo Figlio Divino è stata rinvenuta in molte parti del mondo e riportata alla luce anche dopo 5000 anni.

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